Donazione e Ipertensione

Si parla di ipertensione in presenza di una pressione arteriosa durevolmente elevata (non un singolo episodio), indipendentemente dalla causa. Il paziente è iperteso al di sopra dei 140 mmHg di pressione diastolica (massima) e/o dei 90 mmHg di pressione diastolica (minima).

A soffrire di ipertensione si stima che siano circa il 18% degli italiani, con prevalenza che aumenta progressivamente con l’età fino a superare il 50% oltre i 74 anni di vita.

A questi si devono aggiungere le persone che non sono consapevoli di essere ipertese per mancanza di controllo della loro salute.

Donare è un modo per essere sempre sotto controllo. Infatti durante la visita vengono controllati i valori della pressione. Se nel tempo qualcuno di questi parametri dovesse variare in modo considerevole, il medico è in grado di cogliere le variazioni e segnalare la cosa al paziente.

I valori normali per poter donare il sangue sono compresi tra 60 e 100 mmHg per la pressione diastolica (Minima) e tra 110 e 180 mmHg per la pressione sistolica (Massima).

Ogni donatore iperteso deve essere valutato attentamente, il medico addetto alla selezione dovrà verificare che non si sia instaurato un danno d’organo (come ad esempio l’ipertrofia cardiaca) o l’arteriosclerosi. Il donatore iperteso può donare anche nel caso stia seguendo una terapia, tranne nel caso in cui stia assumendo come antipertensivo farmaci beta-bloccanti

Di solito, soprattutto in caso di giornata calda, è consigliato al donatore di sospendere il suo trattamento il giorno della donazione. I giorni precedenti e successivi il trattamento deve essere seguito come indicato dal medico.

Effetti positivi della donazione di sangue intero per i donatori ipertesi:

Diversi studi hanno anche dimostrato l’effettiva riduzione del rischio di contrarre una malattia cardiovascolare nelle persone che eseguono almeno una donazione di sangue all’anno. Questo grazie alla diminuzione dei livelli di ferritina tissutale, e quindi di ferro, che si verifica dopo la donazione di sangue. Le donazioni determinano infatti una riduzione dei depositi di ferro ed un aumento del flusso ematico arterioso e quindi favoriscono la prevenzione di malattie cardiovascolari.

Inoltre, è stato dimostrato come donare sangue riduca drasticamente il rischio di infarto e la propensione al diabete di tipo 2 (insulino-dipendente) spesso associati all’ipertensione.